La
Libreria del Fumetto, dopo MPH, continua con questa recensione ad
occuparsi di titoli Marvel, con una delle più interessanti novità
pubblicate negli ultimi anni: Moon Knight, la più recente serie
dedicata al guardiano della luna, che è riuscita ad innalzare la
fantomatica asticella qualità /formato /prezzo realizzando una
magnifica edizione cartonata /gommata.
Tre
volumi nel formato sopra descritto, tre team creativi diversi e tre differenti maniere di affrontare il personaggio.
Il
primo team creativo, formato da Warren Ellis ai testi e da Declan
Shelvey e Jordie Bellaire ai disegni, prende il personaggio, noto
come giustiziere molto violento e con grandi problemi di personalità
e lo rende il protettore dei viaggiatori della notte di New York. Gli
autori realizzano sei storie autoconclusive differenti per trama ed
ambientazione, ognuna caratterizzata da uno storytelling sempre
funzionale ad una narrazione tesa ad approfondire un diverso livello
e tipo d’investigazione. Il risultato finale è una delle
interpretazioni più interessanti, stilose, intelligenti,
trasgressive, disilluse di qualsiasi personaggio del fumetto
mainstream e non.
(Moon
Knight vol.1 Dalla Morte, Marvel Now, 128 pagine, 17x26, col., c/g,
paninicomics, 12€)
Il
secondo volume è realizzato dal team creativo formato da Brian Wood
ai testi e da Greg Smallwood ai disegni. Qui gli autori scelgono di
non seguire l’esempio di Ellis di realizzare storie autoconclusive,
ma optano per una “più classica” saga unica in sei parti. Il
risultato è una run molto godibile, interessante, che approfondisce la psicologia del protagonista, evidenziando maggiormente il suo rapporto con Konshu e il concetto di viaggiatori della notte inserito da Ellis nel primo arco. La presenza di
un nemico “singolo” aiuta la comprensibilità della storia, più
classica rispetto al primo volume, ma sicuramente non per questo meno
bella ed avvincente.
(Moon
Knight vol.2 Blackout, Marvel Now, 112 pagine, 17x26, col., c/g,
paninicomics, 14€)
Il
terzo e, per ora, ultimo volume della trilogia del cavaliere della
luna, viene scritto da uno dei giovani più promettenti degli ultimi
anni, Cullen Bunn, che nonostante sia da poco salito alla ribalta ha
già realizzato straordinarie run su alcuni dei personaggi più
importanti delle due major, in particolare per quanto riguarda i
cattivi, facendosi notare per qualità, crudezza e spietatezza delle
trame imbastite. Bunn coadiuvato ai disegni da German Peralta e Ron
Ackins, per il suo ciclo decide di imbastire una storia più horror,
davvero disturbante a tratti, supportato da una grafica cruda e
contemporaneamente raffinata, che risulta essere il vero
trait-d'union dei tre volumi Marvel Now sul personaggio.
(Moon
Knight vol.3 Nella Notte, Marvel Now, 112 pagine, 17x26,col., c/g,
paninicomics, 14€)
by Davide Bianchi
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Per
apprezzare al meglio questi volumi, sono necessarie due parole sugli
autori. Tre volumi, tre autori diversi, ma non troppo!
Iniziamo
dallo scrittore del primo ciclo, Warren Ellis, uno dei principali
artefici della storica british invasion del fumetto americano, autore
di capolavori quali Transmetropolitan, Planetary e The Authority,
prodotti che hanno rivoluzionato il mercato, introducendo nuove
tematiche quali la metafisica e la politica precedentemente solo
accennate nel mercato fumettistico americano. Questo Moon Knight si
aggiunge sicuramente all’elenco dei lavori meglio riusciti di
questo autore.
Il
secondo volume è stato scritto, come già precedentemente detto, da
Brian Wood, altro autore che ha lavorato con tantissime case
editrici, sempre lasciando un segno grazie al suo stile particolare,
in grado di far immedesimare il lettore nei personaggi raccontati.
Interessante è notare come la sua carriera si sia spesso intrecciata
con quella di Ellis, sia quando lo sostituì su alcune testate
mutanti Marvel, sia nel presente proprio con Moon Knight. Wood
è noto principalmente come lo scrittore di uno dei capolavori
fumettistici degli ultimi anni, DMZ, e di altre grandi storie quali
The Massive, sempre caratterizzate da una polemica vena politica tesa
ad analizzare la società attuale e passata, come con una serie quale
Northlanders, nella quale critica ciò che “non funziona”,
attraverso un’analisi cruda e sincera dei problemi sociali, con un
occhio di riguardo alle tematiche ambientali.
Autore
dell’ultimo ciclo è Cullen Bunn, giovane astro nascente
dell’editoria a fumetti americana, come detto ha utilizzato la
crudezza e la spietatezza per caratterizzare le sue opere, proprio
per questo è stato scelto da entrambe la major per scrivere di
personaggi carismatici, cattivi, o quanto meno che si muovono sul
sottile filo che divide il bene dal male. Con lui si passa infatti da
supercattivi assoluti quali Sinestro per la DC, a personaggi come
Moon Knight, che fanno uso di una buona dose di violenza nello
svolgimento del loro “lavoro”, fino a Magneto, uno dei più
grandi cattivi Marvel. Non è un caso che la casa delle idee abbia
scelto proprio Bunn per occuparsi di un titolo quale Uncanny X-Men,
che, nell'All New All Different universo Marvel del post-Secret Wars,
ricorda molto più la spietata X-Force piuttosto che un normale team
di X-Men.
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